giovedì 6 maggio 2010

Non esistono calciatori froci..


Sei vuoi uno sfilatino dove vai?
Dal panettiere..
E se vuoi una coscia d’agnello?
Dal macellaio..
E allora che cazzo continui ad andare in quelle discoteche piene di froci..


Questo è quello che disse l’immortale Brian Clough, miglior tecnico di sempre e leggenda vivente del Nottingham Forest, a Justin Fashanu dopo che nella sua prima stagione coi Tricky Trees aveva segnato la miseria di 3 gol.. Nato nell’East London, dopo la separazione dei genitori il piccolo Justin viene affidato insieme al fratello John ad una famiglia di un piccolo villaggio del Norfolk.. fino all’adolescenza non sa se scegliere la boxe o il calcio.. poi il Norwich City gli offre un contratto di apprendistato e lui accetta di farsi scegliere dal pallone.. Con la maglia gialloverde dei Canarini esordisce in Premier e dopo un gol stratosferico al Liverpool, premiato dalla BBC come gol dell’anno, viene scelto da Clough per sostituire il bomber Trevor “one million pound” Francis.. E’ l’inizio e la fine di quella che prometteva essere una grande carriera..

Anche lui viene pagato un milione di sterline, come il suo predecessore scozzese.. Ma c’è un problema.. Justin Fashanu è nero.. E per l’Inghilterra dei primi anni ottanta.. un milione per un nero è troppo.. E’ appena finito il '79.. l’albionico inverno del nostro scontento.. l’economia è a rotoli.. la gente fa la coda davanti agli sportelli degli uffici di collocamento.. l’immigrato, come sempre, viene eletto a capro espiatorio.. Solo l’anno prima.. con un ritardo imbarazzante rispetto alla tanto decantata mobilità sociale ed al tanto ammirato melting pot.. è stato convocato in nazionale il primo giocatore di colore.. il suo compagno di squadra Viv Anderson.. E’ l’Inghilterra dei primi anni ottanta.. è la fine di un sogno.. è l’inizio dello smembramento.. è la colpa del migrante.. Un milione per un nero è troppo.. prendetevela con lui.. il popolo esegue.. E la vita di Justin Fashanu negli stadi diventa un inferno..

Fashanu è schiacciato dal peso del milione e da quello della restaurazione Thatcheriana.. Ma c’è un altro problema.. Nottingham è una bella città.. studenti, feste, locali.. e Justin, che bontà sua preferisce la minchia allo sticchio, inizia a frequentare quelli che più lo aggradano.. Ma per un mondo allo stesso tempo massimamente omoerotico ed omofobo come quello del pallone.. è un peccato capitale.. le voci circolano.. Raggiungono gli spalti..gli insulti assumono contorni variegati.. Justin nella vita riesce a divertirsi, ma in campo non ne becca più una.. e allora Clough s’incazza.. e l’anno dopo lo manda in prestito a Southampton.. Lì fa bene, segna 3 gol in 9 partite.. ma anche qui sfiga vuole che debba sostituire un altro mito, Kevin Keegan, e che la città sia altrettanto pregna di distrazioni bisex.. La voce si sparge.. La sua carriera è finita.. viene venduto al Notts County per 150 mila sterline.. poco più di un decimo di quanto era stato pagato..

Dopo una puntata a Brighton.. città di molti culi e poco calcio.. per un paio di stagioni nelle serie minori coi Seagulls.. Fashanu emigra negli States e poi in Canada.. ma sarà quando ritorna in patria, dieci anni dopo la sua esplosione col Norwich.. (un paio di partite con Man City e West Ham, prima di precipitare al Leyton Orient, al Southend e poi nei semiprofessionisti del Leatherhead..) che la sua carriera, finita prima ancora di cominciare, avrà una svolta ed il suo nome troverà posto in tutte le enciclopedie.. per lui verrà riempita una voce fino ad allora rimasta vuota e che dopo di lui non verrà mai più aggiornata.. quella di calciatore gay..

E’ il 22 ottobre 1990 e in un’intervista al Sun, concessa per racimolare quei quattrini che come calciatore non avrebbe più rivisto, Justin Fashanu diventa il primo calciatore ad ammettere pubblicamente di essere frocio.. Apriti cielo.. I più teneri tra gli ex compagni cadono dalle nuvole.. gli altri lo insultano e ne chiedono l’ostracismo dal machissimo mondo pallonaro.. il fratello John (quello che sbagliava i gol impossibili, la “personcina” adorata dal mitico Peo Pericoli in Mai Dire Gol) lo disconosce.. Pure Ardilles, che lo aveva chiamato a Newcastle per un provino, non ce la fa a fargli firmare un contratto da professionista.. Nero e gay.. Quando è troppo è troppo.. Lui non si arrende e continua a giocare in piccoli club dal nome impronunciabile.. va in Scozia, in Svezia, in Canada, di nuovo in Scozia.. tenta di racimolare soldi vendendo inverosimili storie di lui a letto con varie celebrità notoriamente omofobiche.. Prova a fare l’allenatore in America.. Poi un giorno, mentre è a Londra, mentre è a casa sua a Shoreditch.. non ancora diventata la summa meta-hip degli aristofreak londinesi.. scopre che nel Maryland un ragazzino di diciassette anni lo ha accusato di stupro..

E’ troppo anche per lui.. esce di casa, s’incammina a piedi verso la Chariots Roman Spa.. una sauna per omosessuali all’inizio di Great Eastern Street.. si diverte per l’ultima volta.. torna a casa, scende in garage e s’impicca.. Lascia un biglietto che è un atto di accusa pesantissimo alla morale cattolica da confessionale ed al perbenismo luterano dei vizi privati e delle pubbliche virtù.. “So che il verdetto di colpevolezza è già stato emesso.. Per me è sufficiente così..” Non ci vuole molto a capire che il verdetto non sarà tanto quello della magistratura statunitense.. che tra l’altro lascerà cadere l’accusa per mancanza di prova.. Il verdetto fu emesso tempo addietro dal circo pallonaro.. la cui omertà è pari solo a quella della Chiesa.. Che si tratti di doping, partite vendute, sbrindellamento di culi.. la sentenza è sempre la stessa.. Chi parla è fuori.. Per questo, esattamente 12 anni e pochi giorni fa, Justin Fashanu tolse il disturbo e uscì.. E a fare in modo che tutto ciò non si ripeta ci penserà forse il culattonissimo Ibra della foto con Piquè? Noooo! Neanche per idea.. non fatevi ingannare.. lo giurano tutti i suoi compagni, anche quelli che fino a due giorni fa se lo ingroppavano allegramente.. lui è così uomo..


PS. In Italia.. a distanza di 30 anni dalla convocazione in nazionale di Viv Anderson.. il bresciano Mario Balotelli non viene convocato ai mondiali perché “non esistono neri italiani” come le famigliole perbene allegramente cantano negli stadi.. Il tecnico della nazionale italiana Marcello Lippi, quello che non lo convoca, è lo stesso che disse “non esistono calciatori gay..” Ma questa è un'altra storia.. O è sempre la stessa.. dipende dal colore degli occhi di chi legge..

14 commenti:

el señor dionigi ha detto...

Che storia terribile, Zio. Considerando anche gli anni -i terribili settanta/ottanta, parlando da un punto di vista strettamente venereo- in cui si è svolta, mi fa pensare che laddove non fosse arrivato il suicidio sarebbe arrivato l'aids..peraltro immagino l'agghiacciante scena di lui nello spogliatoio che si toglie la maglietta per farsi la doccia e i suoi compagni che lo guardano modello Tom Hanks in Philadelphia..forte, molto forte. Peraltro, dimmi tu la nostra superficialità, non ricordavo nulla di lui, ma solo del fratello reso celebre dalle urla di Teocoli..

Comunque sarebbe da aprire una pagina (un libro nero; o un libro di poesie) su calcio e omosessualità; non fosse altro perchè com'è possibile che le calciatrici femmine sono quasi tutte lesbiche e i loro corrispettivi ma(s)chi neanche uno (a parte quei due dello spogliatorio biancoceleste, vabbè)? Non fosse altro per scoprire tutta la verità su Ismael Urzaiz e rispondere così al duplice quesito, una volta per tutte, non solo se esistono calciatori froci, ma anche se esistono baschi froci ("calciatori baschi froci" è un titolo perfetto per una raccolta di racconti di un autore giovane per quei radical chic di minimum fax).

Peraltro quando dicevi "nero e omosessuale" come condizione di vita impossibile per Fashanu per un attimo ho pensato ad Aaron Winter, che era pure ebreo (nella Lazio poi!).

C'è una cosa, finale, su cui non concordo, e cioè questo martirizzare Balotelli con la storia del razzismo. Qui in Italia non siamo mai (stai) razzisti, neanche quando c'erano le Leggi Razziali lo siamo stati. Non gliene frega niente a nessuno, secondo me, che Mario sia nero; il fatto è che uno stronzo incredibile, questo è quello che importa. Lo dimostra anche l'excusatio non petita richiesta a Totti, messagli in bocca dall'ineffabile Raiola: oramai l'accusa razzista sta diventando una sorta di ciambella di salvataggio, come lo sono i film sull'Olocausto per i registi in difficoltà: dì quella cosa lì, gira quel film là, e stai sicuro che va bene, che hai ragione. Quindi: d'accordo che può essere un errore non portarlo ai Mondiali, ma solo perchè è forte, non perchè è nero.
ps Mi sa che è da un po' che manchi allo stadio, io sono anni che per fortuna non ci vedo più "allegre famigliole"..

loziodiholloway ha detto...

In effetti è curioso come la divisione sociale del lavoro sia ancora così efficiente anche dopo la quarta rivoluzione industriale.. Tanto nello spettacolo non vai avanti se non ammicchi all’essere perlomeno metrosexual.. quanto nel calcio tutto ciò che non è cazzodurismo è verboten.. Il tabù nel calcio sono quello dell’omosessualità.. ben rappresentato dalla frase di quel padre di procuratore che è stato messo in nazionale ad allenare i gioctori assistiti dal figlio.. e quello del doping.. Vialli che diede del terrorista a Zeman perché parlava di doping.. (E si potrebbe aprire una parentesi su ex calciatori malati che il circo sostiene in cambio della loro omertà.. e di colleghi che siccome hanno parlato sono stati ostracizzati dalla coltre dell’oblio.. e si rotolano dimenticati nella loro miseria..)

E questi tabù fanno ancora più specie se confrontati col permessivismo nell’essere razzisti.. e in questo Fashanu ne è il più triste esempio.. pronto a subire in quanto nero.. tolse il disturbo in quanto gay.. E veniamo al caso Balotelli.. Con tutta la mia ammirazione per la fisica quantistica e le teorie del caos.. non si può confondere la causa con l’effetto.. Balotelli ha atteggiamenti vittimistici insopportabili (à la Israele..) del tipo “tutto mi è permesso perché ho sofferto..” su cui si è tuffato alla grande quel genio da avanspettacolo che è Ràiola o Raiòla.. ma fa lo stronzo perché lo hanno trattato a pesci in faccia per tutta la vita.. E se è vero che non lo convocano in Nazionale non perché è nero ma perché è un cacaminchia.. mi chiedo se lo avrebbero insultato in ogni dove allo stesso modo anche fosse stato bianco (causa) e ne fosse nato lo stesso il pandemonio mediatico che ha fatto di lui uno stronzo (effetto)

Ma siccome né io né tu siamo neri e diventa inutile esercizio di eurocentrismo antropologico.. parliamo di bianchi.. e allora mi piace immaginare che non sia vero che Moggi abbia allontanato Miccoli dalla Juve perché si fumava le canne coi Sud Sound System, portava l’orecchino ed aveva il Che tatuato sul polpaccio.. e che lo stesso non lo stia facendo in nazionale l’omonimo di Claudio Lippi, il simpatico ex presentatore di Mai Dire Gol.. Ma che semplicemente la tecnica del Romario del Salento non s’aggradi alle eleborate magnificenze tattiche della compagine azzurra.. Il razzismo non esiste.. Honi soit qui mal y pense..

E infine.. tanto concordo sul fatto che sia ridicolo che basti fare un film sull’olocausto per vincere l’Oscar (o allargando ancora di più il discorso.. basti fare bau al Signor B in modo che pessimi film ed orrendi libri siano etichettati ‘di sinistra’ e sbaraglino gaudenti festival dell’analfabetismo radical chic..) tanto mi spavento quando dici (pur, immagino, spero, con tutte le ovvie sfumature e gli impliciti sottointesi del caso) che non siamo stati razzisti neanche ai tempi delle leggi razziali.. vabbene épater la bourgeoisie.. ma come tu dissi altrove ad altri.. i morti ammazzati dal potere lasciamoli stare.. mica per rispetto a loro.. che tanto non ci son più.. ma a quelli che a loro sono sopravvissuti..

el señor dionigi ha detto...

Addirittura spaventarti..ormai è meglio che non mi faccio vedere per un po' su questi eteri, altrimenti una mattina di queste mi trovo la Digos sotto casa convinta di avere a che fare con Svastichella o con l'aggressore del Pigneto..Parlando di Balotelli: il mezzo non permette grosse sfumature, io volevo solo dire che -per come la vedo io- storicamente l'Italia non può dirsi un paese razzista, non lo è mai stato, non poteva esserlo, e lo dimostra proprio il fatto che la gente ha iniziato a diffidare della piega che stavano prendendo gli eventi con la promulgazione delle leggi razziali, ciclostilato d'oltralpe e invece assoluto corpo estraneo nella nostra storia culturale. Mia nonna vedeva sue compagne di classe sparire da una mattina all'altra, quando grossi camion si fermavano all'angolo della strada, e qualcosa cambiò, per lei e per tutti. Mussolini non lo seguì più nessuno -ascari esclusi- per quel cammino, perchè era un cammino che repelleva alla coscienza sociale, era lo iato tra costituzione formale e costituzione materiale, leggi che non rappresentavano il Volkgeist richiesto da Savigny. I fatti di sangue del dopoguerra, per dire, avevano più a che fare con regolamenti di confine, vecchi soprusi politici e familiari, monete in tasca resti della notte anteriore..
Prendi anche i fatti, ultimi, di Rosarno: dentro mettici quello che vuoi, criminalità, convenienza, omertà, ragioni economiche, occhio non vede cuore non duole, l'ingrediente principale non mi sembra il razzismo, che semmai è, per così dire, il lievito. Un po' come accade con Balotelli, non sono così convinto del tuo determinismo, è lapalissiano che è più facile (chiamalo razzismo, ma sai anche tu che non è quello il punto) prendersela con un nero che con un bianco, ma è -se vuoi- un razzismo soffuso, ambientale a determinarlo, all'italiana, non un vero odio etnico. Se penso al razzismo, a quello vero, penso ai Balcani; altrimenti mi viene solo in mente quel congolese che ha portato davanti al tribunale belga un fumetto di Tintin..
Sinceramente, comunque, m'interessa poco épater la bourgeoisie, cerco solo di non rincoglionirmi io. Passo e chiudo!

sigosiendobostero ha detto...

Agghiacciante la storia di Fashanu e la combinazione nero-omosessuale in quegli anni.

Siccome si parla anche di Nottingham Forest.. due cose.

La prima: è stata un'emozione sabato incrociare su via Cavour dopo pranzo un tifoso del Nottingham Forest che andava al pub. Maglia, sciarpa e berretto.

La seconda: tre gol di Campbell del Balckpool hanno di nuovo affossato i Garibaldi Reds. Una maledizione impedisce la gloria al NF. Atroce. Bella l'immagine del tifoso sugli spalti con al collo una sciaroa con sopra il volto di B Clough.

el señor dionigi ha detto...

Gli ha detto male al Forest di incrociare il proprio cammino con il lanciatissimo Blackpool, autentica rivelazione di questa seconda parte di Championship. Anche il mio amico Dominic, cronista culturale del The Argus di Brighton, normalmente parco di tips, venerdì mi aveva consigliato di investire un patrimonio sulla vittoria del Blackpool..
Ma ci hai parlato con quel tifoso? Gli hai chiesto mica perchè Nottingham è diventata la città più violenta d'Inghilterra?

loziodiholloway ha detto...

Che giornata di merda ieri.. Cominciata la mattina presto con l’esonero di Zola.. un gentleman donchisciottesco d’altri tempi fatto fuori da due milionari del porno.. E che porno poi.. il tipico softcore inglese.. tette enormi e assenza di penetrazione.. mostri generati dal sonno della ragione di un paese che ha rinunciato al corpo vivo sull’altare dell’apparenza sterile.. E a proposito della forma priva di sostanza.. a sera è diventato chiaro che avremmo avuto non uno, ma due pessimi replicanti di Little Tony Blair al governo.. mala tempora currunt..

E poi, quando la notte sembrava finalmente pronta a calare il sipario.. l’ultima mazzata.. un Dj (Campbell) massacra gli ultimi eroici resistenti garibaldini arroccati nel Nottinghamshire.. Era da venti battaglie che i Forest resistevano nella Dien Bien Phu del City Ground.. Era da 12 ore consecutive che non subivano una perdita.. Ci sono voluti un manipolo di Tangerines, mandati da Pu yi, ultimo della dinastia dei Qin, per sbaragliarli.. Ma quello che fa ancora più male.. è il nome di colui che, al termine di una giornata così di merda, ha rigirato il coltello nelle piaghe della mia sofferenza.. il nome del tecnico dei mandarini imperiali.. nome omen.. Ian.. Holloway.. E solo a quel punto, mentre correvo nei boschi gridando, ho finalmente compreso.. l’assassino ero io..

loziodiholloway ha detto...

Sul come e perchè Nottingham sia diventata una piccola Chicago anni '30 sono curioso anch'io.. Anche perchè la leggenda vuole che sulle sponde del Trent ci siano 5 donne ogni uomo.. Avanzo un'ipotesi.. che sia perchè la città è sede dell'ufficio imposte?

sigosiendobostero ha detto...

Purtroppo ci ho messo un pò a realizzare che quel tifoso era reale.. e si è allontanato.

Era troppo magico. Guance arrossate, maglia anni Novanta aderentissima, sciarpa sintetica e pancia tirata da anni di pinte.

Semplicemente, il mio ideale di vita.

el señor dionigi ha detto...

La cosa bella di quel tifoso, e di tutti i tifosi inglesi pallidi ed emaciati, è che di sicuro portava la sua maglietta di calcio sopra i jeans. Cioè lì la maglietta di calcio è un indumento qualsiasi con cui uscire di giorno o la sera. Quand'ero più piccolo ci provai anch'io, mi ricordo ci andai anche a scuola, ma fu un esperimento che fui incapace di portare fino in fondo.

Su Nottingham, può essere che l'influsso barbarico derivi dall'Agenzia delle Entrate. Mi colpì molto la notizia di un paio di mesi fa di Darren Hayman, ex leader degli Hefner nonchè acquaintance del sottoscritto, che all'uscita di un concerto venne pestato, senza motivo, da un paio di balordi, fino a farlo svenire.
Mi colpì perchè strideva con l'immagine letteraria che negli anni mi ero fatto di Nottingham, a partire dal mondo disneyano di Robinh Hood, passando per le factories dipinte da L.S. Lowry, i romanzi working-class del compianto Alan Sillitoe e i kitchen sink dramas degli anni sessanta con Tom Courtenay (il mio preferito è Billy Liar, con la più bella di tutte, Julie Christie).

Mi ha sorpreso fino a un certo punto la notizia di Zola; è vero che la sua squadra era a dir poco modesta, però è anche vero che si è salvata più per demeriti altrui che per meriti propri. Ciò non toglie che un signore, effettivamente, come Magic Box, non dovrebbe mai conoscere l'onta dell'esonero. Ma altri tempi, altro calcio.

Sulla strana coppia Cameron-Clegg, l'altra sera in uno strano pub ho letto un po' di editoriali sui giornali inglesi, alla fine dei giochi la notizia -non del tutto negativa direi- è che vi siete liberati del funereo Brown, mica poco..

Zio, una cosa: l'hai mai visto, o hai mai seguito, il più bel documentario della storia, della BBC, "Seven Up"? Quello che a partire dagli anni sessanta ogni sette anni seguivano e intervistavano una serie di bambini di diversa estrazione sociale e geografica, fino all'età adulta? Io lo seguì qualche anno fa e ne rimasi affascinato, e c'era il mio mito, un mezzo scemo di Leicester, che decise di vivere da vagabondo fino a diventare un giorno un modesto esponente lib-dem in un sobborgo di Londra..un vero freak..ne hanno fatta di strada i lib-dem..

loziodiholloway ha detto...

Sulle magliette.. che belle.. fino a poco tempo era uso comune andarsene in giro per l’isola con la maglia della tua squadra (rigorosamente sintetiche ed indossate sopra i jeans).. ci si andava al pub la sera ed anche ai night a ballare.. Poi hanno iniziato a mettere divieti.. qui non si entra con cani e simboli di calcio etc.. Da allora la maglia resiste solo al campetto (e vi stupireste di quante poche maglie ‘londinesi’ ci sono.. tra Villans, Potters, Toons etc..) per riemergere poi prepotente in città il sabato.. tra lo shabbat delle tentazioni e la lituriga del pallone.. quando la grigia città è invasa da splendide policromie.. Decine di migliaia di maglie rigorosamente mescolate e non shakerate.. sulla tube, nei bus, per strada.. che si separano solo davanti allo stadio.. pub per i locali e pub gli ospiti.. sempre commovente..

Su Seven Up.. lo conosco ma non mi è mai capitato di vederlo.. la storia dello scemo di Leicester (a cui tra l’altro ieri non è bastato vincere nei regolamentari a Cardiff per andare in finale.. la promozione ora è affare tra gallesi e Tangerines) l’avevo letta perché quest’anno aveva provato il grande salto candidandosi al parlamento.. dal vagabondaggio a Westminister grazie alla tv.. è veramente l’allegoria perfetta per raccontare come sia stato possibile che un manipolo di rimastisotto come i Lib Dem siano riusciti ad arrivare a tenere per le palle i Tories.. Povero Brown.. “un mix tra Stalin e Mr. Bean” (Vince Cable) “un pupazzo da ventriloquo” (Simon Hoggart).. chiamalo come vuoi ma era uno dei più raffinati intellettuali neoliberisti Europei.. e quindi.. nonostante tentazioni dell’ultimo momento quando sembrava addirittura voler proporre la Tobin Tax.. per fortuna ce ne siamo liberati.. Ci mancherà molto di più George Galloway..

Su Julie Christie.. A+

tamas ha detto...

il gol di Fashanu al Liverpool.

loziodiholloway ha detto...

Grazie Tamas.. in realtà il tuo link mi rimanda ad un gol più recente dei Canaries.. questo dovrebbe essere quello di Justin.. too cool to be vintage..

http://www.youtube.com/watch?v=owCt1dGrK2E

Danx ha detto...

Quante parole e paroloni nei commenti, quando basta invece dire che l'accoppiata NERO+GAY o NERO+STRONZO porta in automatico allo sfogo del bianco uomo medio contro i NERI in generale.
Il razzismo in Italia c'è sempre stato anche prima di Mussolini, atlro che balle: i ghetti ebraici ve li siete forse dimenticati? L'epiteto di TERRONI?
E dopo Mussolini? Ancora TERRONI che non potevano andare a lavorare (quello sì, ma solo se ben sfruttati) e abitare al NORD (Qui non si affitta ai meridionali).
ITALIA=PATRIA DEGLI STRONZI che parlano di VALORI per coprire la loro merda!

loziodiholloway ha detto...

Quante parole e paroloni, e quante parolacce..

E quante affermazioni scritte in stampatello per non ammettere repliche.. aiuto, non vorrei che avessi ambizioni politiche che di dittatori in Italia ne abbiamo già abbastanza..

E quanta rabbia.. guarda che anche se illegale in Italia si trova facilmente la marijuana .. o forse basta una tisana..

E quante contraddizioni semantiche quando scrivi dell’Italia= patria degli stronzi.. Ma come patria? Ma quale patria? Quella delle leggi razziali e dei treni blindati che correvano verso i campi di concentramento.. quella dei gas nervini in Africa.. quella che nasce nel sangue della strage di Bronte.. e qui mi fermo ma potrei andare indietro nel tempo all’infinito?

Ma quale patria, cos’è la patria? Chi sono gli italiani? E i neri.. e i terroni.. Rispetto a chi? Rispetto a cosa? A qualche tua strana pseudopolitica posa..

Ma soprattutto qual’è il tuo problema, la tua pena?