lunedì 19 aprile 2010

Allegoria di una nazione

Ancora non ci credo.. Eppure è accaduto.. ero lì.. l’ho visto succedere.. testimone di un evento incredibile.. quando oramai non ci credeva più nessuno, è successo.. all’ultimo minuto.. all’ultimo respiro.. Abbiamo vinto..

E che gioia alla fine vedere un sorriso.. troppo simile ad un ghigno satanico.. aprirsi come una ferita di machete sulla faccia scavata dal vento e tormentata dalla vita di quel burbero scozzese.. di quell’anziano condottiero dei rossi a cui nessuno più credeva.. Quel vecchio bastardo che tutti volevano in pensione, rimpiazzato da una faccia più giovane, più moderna, più trendy.. più al passo con i tempi.. E invece no, ce l’ha fatta lui.. con la sua esperienza di vita reale, opposta al reality show della vita moderna.. con le mani callose di chi in gioventù torniva metalli.. gli occhi rossi di chi poteva solo alzare il bavero di uno sdrucito cappotto per ripararsi dal fango e dalla neve di troppe notti scozzesi passate a camminare verso casa.. che i soldi per l’autobus non c’erano.. il fegato marcio per i troppi whisky ingurgitati in squallide bettole.. per fingere che almeno un poco di quel calore che ti bruciava nello stomaco fosse umano..

E che gioia vedere la stizza dello sconfitto.. la smorfia di incredulità sul volto pulito del predestinato che tutti questa volta davano vincente.. della giovane promessa trovatasi un po’ a sorpresa alla guida degli azzurri, che opulenti come non mai volevano sovvertire il dominio, in auge da oramai troppi anni, dei rivali.. Il dispetto del giovanotto cresciuto nella bambagia della classe dominante.. a cui fin da piccolo tutti avevano fatto credere che la vita andasse solo sfiorata, che bastasse passarsi con eleganza una mano nel ciuffo perché un’adorante folla estasiata ubbidisse alle sue volontà.. che un indiscutibile talento, questo gli va riconosciuto, fosse la sola condizione necessaria per creare un’apparenza vincente che potesse mascherare il vuoto pneumatico di idee che erano a fondamenta della sua, della loro, costruzione leggera.. aleatoria e virtuale..

Il vecchio comandante dei rossi aveva vinto incredibilmente un match che sembrava perso in partenza grazie ad una tattica che non a tutti sarebbe piaciuta.. aveva rinnegato i cambiamenti degli ultimi anni ed era tornato all’antico.. Aveva rispolverato una vecchia guardia che molti, all’interno del suo stesso gruppo, avevano sperato sepolta.. che molti, tra i suoi stessi sostenitori, avevano sperato di potere dimenticare in fretta.. Lì, sull’estrema destra per esempio, aveva rinunciato al talento ed all’incoscienza del giovane funambolo per rispolverare l’astuzia e la cattiveria del suo antico capitano di mille battaglie.. e alla fine aveva avuto ragione lui, e la battaglia l’aveva vinta proprio lì, a destra, in quei territori ove nessuno dei suoi avrebbe voluto più andare..

Il giovane stratega degli azzurri, al contrario, s’era lasciato sfuggire dalle mani una vittoria che tutti oramai gli attribuivano intestardendosi su quei piani di battaglia che lo avevano portato così vicino al trionfo.. A tradirlo il verde del campo.. quello su cui aveva impostato tutta la sua strategia e che, al dunque, si era rivelato un terreno a lui troppo sconosciuto.. non faceva parte del suo background, si era trovato lì catapultato da circostanze esterne e aveva creduto di poterlo padroneggiare per grazia ricevuta.. il verde.. i rossi lo conoscevano meglio di lui.. E anche la sinistra gli sfuggì.. lo avevano avvertito.. il lato mancino della vita è bizzoso, scostante, potrebbe rivoltartisi contro da un momento all’altro.. ma lui si era fidato troppo di sé stesso, della sua capacità di ammansire chiunque semplicemente aggiustandosi il ciuffo.. e così.. scivolando a sinistra.. andò incontro alla più inaspettata delle sconfitte..

E’ successo, lo giuro... Ero lì, l’ho visto con i miei occhi.. Abbiamo vinto, all’ultimo minuto.. E’ stata la vittoria di una nazione.... O forse no.. E’ stato un sogno.. era semplicemente la vittoria di una squadra di calcio nel derby cittadino.. Eppure è successo.. Abbiamo vinto, all’ultimo minuto.. Eppure succederà.. il giorno 6 di maggio dell’anno di grazia 2010..


PS. Il presente autore del post ha utilizzato una sua presunta appartenenza politica (e calcistica) a scopi puramente letterari.. L’autore si dissocia infatti da qualunque tipo di politica intrapresa in passato, nel presente, o in futuro da quel partito (o da quel club).. Degli avversari, l’autore preferisce non parlarne nemmeno, che oggi a Londra è una bella giornata..

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