domenica 10 gennaio 2010

Il Manchester United con le pezze al culo.. E la Cina si avvicina..

Il pareggio del Manchester United col Birmingham City è come una serigrafia di Andy Warhol sulla crisi mondiale del credito applicata al calcio.. La famiglia Glazer ha infatti comprato lo United nel 2005 così come l’americano medio compra i pop corn.. indebitandosi fino al collo con la credit card.. Ora il club ha oltre 700 milioni di debiti ed ogni anno ne paga 70 di interessi.. Come uscirne?

Le banche americane ne sono uscite suicidandosi come lemming.. o venendo espropriate da George “Dabliu” Bush, che tra cent’anni la storia ricorderà come l’ultimo statista di stretta ortodossia marxista.. altro che Keynes e Roosevelt.. dilettanti.. Ma il Manchester United non può suicidarsi.. (anche se i Glazers con la loro geniale idea di emettere bond stanno cercando di suicidarsi… leggi fallire scappando col malloppo..) e Gordon Brown, che dopo avere rilevato la RBS e la Northern Rock non ha i soldi per comprarsi la cartigenica per pulirsi il culo, non pare intenzionato alll’acquisto del club..

Allora ecco che lo United è costretto a vendere Cristiano Ronaldo e a fare le nozze con i fichi secchi.. ovvero a non comprare nessuno se non un onesto ciclista ecuadoregno del Wigan di nome Valencia (memorabili le sue fughe in salita al Giro di Lombardia e poco altro).. e un meno onesto (visto che s’è giocato tutta la sua fortuna ai cavalli.. e l’ha persa..) ex bambino prodigio con un grande futuro alle spalle.. tale Micheal Owen.. E con Vidic e Ferdinand fuori Fergie non può permettersi di prendere a gennaio nemmeno un onestissimo difensore come Roger Jonhson (una carriera coi Chairboys di Wycombe, il passaggio al Cardiff finalista di FA Cup ed ora baluardo del Birmingham City che non perde da 12 giornate)..

Ecco.. il Birmingham City.. il cui tecnico McLeish, nonostante il recente acquisto del club da parte del miliardario cinese Yeung gli abbia concesso la possibilità di spendere e spandere, ha detto di non volere comprare al mercato delle stelle o presunte tali.. e di volere anzi costruire la squadra un passo alla volta.. senza debiti.. un elogio della lentezza di puro stampo maoista.. McLeish, che ancora sbarbato nel 1978 fu convinto a diventare calciatore professionista e ad abbandonare gli studi di contabilità da un allora emergente tecnico di nome Alex Ferguson (non ancora Sir).. divenne la colonna difensiva portante dell’Aberdeen che con Fergie in panchina avrebbe poi vinto tre titoli ed una memorabile Coppa della Coppe contro il Real a Goteborg nell’83..

Poi Ferguson, da buon ex sindacalista socialista nei ’70… divenne labourista e ammiratore del centrista scozzese Neil Kinnock negli ’80.. fino a venire nominato Sir e abbracciare nei ’90 il New Labour di Blair.. con la dismissione della produttività statale a favore dell’economia finanziaria.. dell’economia dell’indebitamento.. di quello che ci ha portato alla crisi mondiale del credito finanziario.. Ora il blariano Sir Alex si trova con le pezze al culo.. pareggia a Birmingham e applaude ai bond.. Mentre McLeish, che non per nulla studiava contabilità e non finanza, prende parte alla lunga marcia che dalle colline dello Jangxi nel 1934 sta portando la Cina a mangiarsi gli americani e il loro debito pubblico ed il Birmingham a mangiarsi lo United ed il suo debito privato.. E in piena concordanza taoista/maoista il cerchio si chiude sul pareggio.. quello del Manchester United col Birmingham City

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