mercoledì 1 settembre 2010

L'Ultima Donna

Ma poi ad un tratto, non so da dove, la grande, terribile, allucinante notizia: la fica era finita! Morta, superata!
La fica non aveva più valore, non ce n’era più, era stata abolita, era scomparsa dall’universo..

Remo Remotti, Il Comunismo E La Fica


Fu l’ultimo anno con tredici lune il 1920.. Lune gravide e feconde ad illuminare corpi femminili che, scarponcini di pelle ai piedi e coperte da pantaloncini scandalosamente corti e cappellacci di lana infeltrita, rincorrevano palloni nei fangosi campi di calcio del freddo nord dell’isola.. Erano accorsi in 25mila il 30 di aprile del 1920 a Preston per vedere le Dick, Kerr Ladies Football Team sconfiggere una rappresentativa francese in quella che fu la prima partita internazionale di calcio femminile.. La leggenda delle Dick, Kerr Ladies era nata quattro anni prima, nel 1916.. come la squadra che si era formata per giocare durante la pausa pranzo dalle operaie della omonima fabbrica di munizioni.. la Dick, Kerr and Co.. Fin dall’inizio si era capito che erano speciali le ragazze della Dick, Kerr.. Appena nate vinsero la prima partita per 11-5 contro il dopolavoro femminile della Ulverston, altra fabbrica di munizioni.. Guidate dal capitano Alice Kell e dalla fenomenale Lily Parr.. la cui leggenda racconta che una volta con la potenza del suo tiro ruppe il braccio ad un portiere di una squadra maschile che la sfidava.. a lei, ragazzina poco più che adolescente.. a segnarli un gol.. nel giro di pochi mesi, dopo aver conquistato Swansea e Newport, aver giocato a Stamford Bridge ed aver sconfitto anche una rappresentativa di Hackney.. le ragazze si guadagnarono il soprannome di Munitionettes.. Le rivendicazioni sociali erano entrate nei campi di calcio..


Gli anni con tredici lune.. in cui le Dick, Kerr Ladies, spadroneggiavano sui campi di calcio.. erano gli anni delle lotte per la conquista del voto femminile in Inghilterra.. Ne erano passati più di cento da quando Mary Wollstonecraft.. sposa di un anarchico e madre di quella Mary che firmò il Frankestein con il cognome del marito Shelley.. scrisse il pamphlet Sulla Rivendicazione dei Diritti delle Donne (in cui veniva smascherata l’utopia patriarcale e protofascista di quel deficiente di Rousseau..) Ne erano passati quasi cinquanta dalla fondazione del movimento delle Suffragette.. Erano gli anni della luna della Munitionettes.. Erano gli anni in cui il corpo femminile sprigionava desiderio negli stadi e veniva usato come arma contro la tecnocrazia fallica delle Metropolis moderne nelle strade.. Gli anni in cui l’utero veniva immolato con poetica da kamikaze sulle barricate delle rivendicazioni per i diritti civili.. per essere trafitto dai proiettili di piombo sparati da Luger Parabellum che lentamente stavano sostituendo il sempre più floscio membro d’uomo.. alienato dal ciclo produttivo industriale ed avvizzito dal ciclo di consumo capitalista.. Erano gli anni in cui Jennie Harris, attaccante graziosa e minuta col suo volto di bambina e il caschetto nero alla Lulù, veniva sollevata dalle compagne e portata in trionfo dopo ogni gol..


Erano gli anni in cui si sussurrava che queste meravigliose figlie di Eva.. così distanti dai mostruosi virago postmoderni e dalle pseudo-femministe isteriche che fanno del calcio un lavoro.. un simulacro di un incomprensibile complesso di inferiorità e di una egemonica invidia del pene.. cosce e caviglie da elefante che fanno il paio con seni e labbra di plastica non riciclabile.. come non è più riciclabile il loro desiderio.. fossero in grado di avere la meglio sui pronipoti del pavido Adamo.. Erano gli anni in cui le ragazze della Dick, Kerr.. divise nell’opera mariana di mediazione tra il donare la vita e l’accudirla da una parte.. ed il lavoro in fabbrica per rimpiazzare gli uomini che erano al fronte dall’altra.. altro che rinunciare alla maternità in nome del successo in precario equilibro su fallici tacchi a spillo.. occupavano le prime pagine dei rotocalchi alla Pathè rischiando di oscurare le loro controparti maschili.. Erano gli anni in cui si presentavano in 50mila (e raccontano che altre decine di migliaia di spettatori fossero rimasti fuori..)per vedere le Dick, Kerr Ladies.. Era il 26 dicembre del 1920 quando al Goodison Park di Liverpool surclassarono le St Helens Ladies 4-0.. con una tripletta di Alice Kell, spostata per l’occasione nel ruolo di centravanti..


Fu l’ultimo anno quello.. Poi, un enorme membro d’uomo s’alzò, e si erse ad oscurare dal cielo pallonaro una di quelle lune.. E come duemila anni prima per colpa di un impotente giudeo nato a Nazareth, la tredicesima luna, quella femminea, fu esclusa dall’iconografia ufficiale.. Da allora il buio.. E il 5 dicembre del 1921 la Football Association decretò ufficialmente la fine del calcio femminile in Inghilterra.. Perché come scrisse la FA nel comunicato con cui veniva bandito: il calcio femminile “è inadatto al corpo della donna”.. Il 1921.. l’anno da cui dal cielo scomparve la tredicesima luna.. in cui al corpo femminile venne vietato di soddisfare il desiderio sui campi da calcio per farlo entrare definitivamente nell’universo di produzione capitalista.. una merce il cui scopo, come ricorda il sommo poeta di Treviri, non era più quello di essere consumata.. Una merce da ostentare su riviste patinate e schermi al plasma per fare da catalizzatore all’ideologia perversa della modernità, che impone che la merce sia desiderata senza potere essere consumata.. Il 1921.. l’anno di nascita di Lana Turner.. il primo corpo da sogno e dei sogni mercificato dal capitale.. il simulacro postmoderno della fica.. l’ultima donna..